L’incontro con Federico Cabitza e la nascita di Kokeshi GPT
L’incontro tra Kokeshi e il professor Federico Cabitza – ingegnere informatico e docente di interazione Uomo-Macchina presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca – è avvenuto in un momento in cui l’interesse per l’Intelligenza Artificiale stava crescendo esponenzialmente, anche nel mondo delle risorse umane e della formazione aziendale.
La sua prospettiva di studio e ricerca – fortemente centrata sull’interazione tra essere umano e macchina – ha rappresentato fin da subito per noi un punto di riferimento.
Più che un approfondimento rispetto al suo funzionamento tecnico, ci interessava una riflessione sulle relazioni: su come costruire legami generativi tra persone e strumenti digitali. Un approccio che considerasse dunque l’intelligenza artificiale come compagnǝ di lavoro, e non come sostitutǝ dell’essere umano.

Federico Cabitza, ingegnere informatico e docente di interazione Uomo-Macchina presso l’Università Bicocca di Milano
Perché parlare di Intelligenza Aumentata
Nel TEDxMilano del professor Federico Cabitza, è emerso che è ormai necessario superare la narrazione polarizzata sull’IA: la questione non deve essere più analizzata come “uomo contro macchina”, bensì “uomo con la macchina”.
È meglio dunque parlare di Intelligenza Aumentata, non Artificiale: una forma di collaborazione in cui l’essere umano è al centro del processo, e l’IA uno strumento di supporto per amplificare la nostra capacità di pensiero, analisi e decisione.
Perché questa collaborazione funzioni, è necessario costruire una relazione basata sulla fiducia. Come accade tra colleghi, l’affidamento deve essere graduale, appropriato e critico. Non possiamo delegare tutto alla macchina: serve vigilanza, confronto, e soprattutto consapevolezza.
L’automation bias e il rischio di perdere competenze
Affidarsi totalmente ad uno strumento digitale comporta alcuni rischi, che nel mondo HR e della formazione non possiamo ignorare.
Uno di questi è l’automation bias: la tendenza a considerare come corretto ciò che proviene da una macchina, semplicemente in virtù della sua origine.
A lungo termine, questo meccanismo può compromettere non solo la qualità del pensiero critico, ma anche il senso di auto-efficacia e motivazione delle persone. Se la macchina prende decisioni e ragiona al posto nostro, qual è il ruolo dell’essere umano?
Per noi di Kokeshi, un uso etico e sostenibile dell’IA passa necessariamente dalla tutela delle competenze umane. La tecnologia deve essere al servizio delle persone, non il contrario.
Le prime sperimentazioni con l’IA nei nostri Work Café™
Su questa visione si è costruita la nostra sperimentazione. Abbiamo deciso di introdurre l’IA in uno dei nostri format #colouredHR più rappresentativi: il Work Café™, uno spazio di confronto e co-creazione tra persone, che si fonda sui principi del cooperative learning e dell’intelligenza collettiva.
Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo integrato un assistente IA come parte attiva della conversazione: Kokeshi GPT, un “collega virtuale” che, con rispetto dei tempi e dei contenuti del gruppo, propone spunti e riflessioni a partire dalle discussioni in aula.
Kokeshi GPT non è soluzione generica: per ogni Work Cafè™, è “allenato” con materiali selezionati ad hoc. Questo significa riformulare contenuti formativi, documenti aziendali, framework teorici, riferimenti culturali o articoli di ricerca in modo che l’AI possa comprenderli e utilizzarli per intervenire nella conversazione con pertinenza e coerenza.
Abbiamo investito tempo e risorse per costruire un’IA che potesse inserirsi efficacemente nei momenti di confronto, valorizzando il contributo umano e arricchendolo, rimanendo allineato agli obiettivi da noi stabiliti.
Una delle esperienze più significative è stata sicuramente quella realizzata con un gruppo di manager di Sella Investment Banking, dedicata a come rendere il momento del feedback, un’esperienza efficace.
La sperimentazione è stata accolta con interesse, curiosità e apertura. Superate le iniziali diffidenze – legate per di più alla scarsa familiarità con lo strumento – i partecipanti hanno mostrato entusiasmo verso una modalità che potenzia la discussione, senza sostituirla.
Una relazione da coltivare: il futuro di Kokeshi GPT
Il nostro obiettivo, oggi, è continuare a sperimentare. Sappiamo che il campo dell’IA nella formazione aziendale è ancora in divenire.
Ma abbiamo una convinzione: se progettata con cura, l’interazione con l’IA può diventare un‘alleata potente nella facilitazione dell’apprendimento.
Mai intesa come scorciatoia, ma come amplificatore della riflessione collettiva.
Per questo, Kokeshi GPT non è una soluzione pronta all’uso: è una ricerca continua. E siamo convinte che anche l’IA, se ben guidata, possa contribuire ad un apprendimento più profondo.
E se l’intelligenza è davvero aumentata, lo deve essere prima di tutto nella direzione dell’ascolto, del dialogo e della consapevolezza.